Questo tema mi è sempre stato a cuore: quando si può definire un nuovo prodotto come innovativo?
Quando miglioriamo un servizio o un prodotto che già esiste con una nuova ergonomia o una soluzione che si comporta meglio del prodotto precedente o solo quando inventiamo di sana piana un nuovo prodotto o un servizio dirompente?
Credo che oggi sia fondamentale non pensare all’innovazione in senso totalizzante, ma porsi sempre le domande giuste prima di avvicinarsi a un progetto, anche solo nelle fasi preliminari del brainstorming.
Questa invenzione oltre ad avere una bellezza estetica e una funzionalità migliorativa, riesce anche a migliorare il benessere del pianeta? Questo oggetto, aiuta le persone a vivere meglio? Gli utenti, che sensazione proveranno usando il mio prodotto? Percepiranno l’armonia che mi ha guidato nella creazione e la loro relazione con temi a me cari come la sostenibilità ambientale e il rispetto delle risorse del pianeta?
Per pensare in questi termini dobbiamo lavorare su noi stessi e sulla nostra consapevolezza. Solo con un percorso interiore di silenzio e di ascolto possiamo arrivare a farci domande così attuali e nobili.
Nel mio caso specifico, lavorando come CEO in Azzurra Ceramica, ho di recente lavorato con il mio team alla creazione di un piatto doccia di design alto solo due centimetri che aiuta le persone ad avere una facilità d’accesso sul piano doccia senza scivolare e allo stesso tempo il piatto doccia, è stato creato con meno massa di materiale ceramico che riduce al minimo l’inquinamento dovuto alla fase di smaltimento.
Un risultato di ricerca e sviluppo che in questo caso specifico mi rende fiero del mio lavoro e del mio team di designer e collaboratori. Un progetto a mio parere innovativo da diversi punti di vista e proprio per questo importante per la mia evoluzione personale e imprenditoriale.